PAOLO PERINI
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      Tutti dovrebbero progettare per evitare di essere progettati
                                                                                                              Enzo Mari

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l'ULTIMO CUBO ispirato a Escher (2023)
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Abete rosso - cm 20x20x20
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Ecco la MICROLIBRERIA DA TAVOLO (cm. 35x25x21 - spess. cm 1 - multistrato di pioppo), l'ultimo oggetto pensato e realizzato Leggerissimo, può ospitare una ventina di libri (dentro, sopra, a lato...), riviste, laptop, notebook, smartphone, penne, matite. Funziona da leggìo, è trasportabile facilmente grazie al foro attraverso cui sollevarla senza riordinare i libri che contiene. Riduce lo spazio occupato dai libri (ecc.) a una superficie di cm. 21x25.
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Cubus, cm 20x20, abete rosso (1979). E' l'oggetto da cui è iniziata la mia attività di artigiano creativo.
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Donna seduta, cm. 120x75x3, legni diversi (1980)
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Bivalve, cm. 29x16x8, legni diversi (1980)
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Donna, cm. 110x60x3,legni diversi (1987)
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Marina, cm. 50x60, olio (spatola) e oro su legno (1985)
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Natura morta, 110x75,olio (spatola) su legno (1986)
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Civetta, cm 35x50, lineolumgrafia (1986)
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Cannone, cm 35x50, lineolumgrafia (1986)
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Sella di bicicletta, 40x50, olio (spatola) su legno, (1987)
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Albero, 35x50, serigrafia (1987)
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Sotto la panca, 35x50, serigrafia (1988)
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Albero, cm. 35x32x3 (1980). Coll. privata Ariot.
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Gufo e civetta. Faggio (1980)
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Aereo, cm. 35x35x18, legni vari (1980). Coll. privata Ariot.
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Granchio, cm. 18x16x12, legni diversi (1980)
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Taube, cm. 30x22x6, padouk (1981)
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Luna, cm. 35x6x6 Legni vari e gres (1981). Coll. privata Ariot.
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Colomba, cm. 28x 45, padouk (1981). Coll. privata Ariot.
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Uccellino, 30x40, puntasecca (1985)
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Donna in bacheca, cm. 40x60x12, legni e materiali diversi (1985)
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Donna, 35x50, serigrafia (1986)
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Uomo, 35x50, serigrafia (1986)
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Omaggio a Morandi, 35x50, serigrafia (1987)
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Questo dolce sei tu..., 35x50, xilografia (1996)
​   L'artigianato, negli anni '70, era diffuso tra i giovani "freak" come fonte di reddito: la lavorazione del cuoio, la tessitura, il makramè, ul restauro di mobili vecchi sono stati per molti l'ingresso ad un mondo del lavoro alternativo ai modelli contestati allora basati sul posto fisso e "rispettabile". Per molti si è trattato di una fase temporanea, approdata successivamente a occupazioni più "normali"; per me la cosa ha rappresntato l'inizio di un percorso che - pur in modo poco rettilineo - continua a seguire.
   Ho già anticipato come il mondo dell'arte e dell'artigianato creativo mi mi si sia "aperto"  grazie all'incontro con Gigi Sabadin, grande maestro designer, e alla sua rete di amici artisti, a cominciare da Alessio Tasca e Candido Fior.
   Prima di lui avevo girovagato nella creatività adolescenziale tra musica, scrittura e artigianato, cose che poi ho perfezionato e che tutt'ora mi appassionano, avendole fatte collimare con il mio attuale lavoro di locandiere (www.locandaitalia.org).
   Quell'incontro, però, mi ha permesso di capire che l'ingegno creativo avrebbe potuto trasformarsi in mestiere, diventando la mia vita.
   Il mio punto di partenza è stato un oggetto componibile in mille combinazioni, a metà tra il gioco e la scultura, che ho chiamato Cubus​, e che Gigi ha apprezzato.
   Ricordo ancora la sera, a cena a casa sua, in cui gliel'ho portato. Lui l'ha guardato e mi ha chiesto. "che cos'è"? "Un gioco", gli ho risposto. Così, prima di sederci a tavola, glielo ha dato a sua figlia e le ha detto "prendi".
   Lei si è messa sul tappeto e ha giocato per tutto il tempo della cena.
Così, alla fine ,Gigi mi ha detto. "Va bene. Làsciamelo. Ti so dire".
   Dopo poco più di un mese è venuto da me e mi ha detto: "Ti va bene?" e mi ha allungato un assegno con su scritto "UN MILIONE".
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Il Signor Bonaventura, il fumetto ideato dall'autore, attore e regista Sergio Toffano per il Corriere dei Piccoli, nel secondo dopoguerra.
   Io allora  - eravamo nel 1979 - lavoravo in libreria e guadagnavo circa 180.000 lire al mese.  Così ho deciso di investire quel denaro per aprire nel centro storico di Bassano (VI) un laboratorio di falegnameria, tessitura, grafica, dove  ospitavo anche opere delle avanguardie artistiche del mondo della ceramica (Federico Bonaldi, Candido Fior, Alessio Tasca, Toni Bernardi...).
   E' in questo contesto che ho cominciato a "vivere" della mia creatività dedicandomi all'inizio all'oggettistica in legno e alla scultura, poi alla pittura e alla grafica (pubblicitaria, editoriale...)
   In questo contesto ho occasionalmente partecipato a mostre ed esposizioni, proponendo le mie produzioni: piccole sculture in legno, opere calcografiche a tiratura limitata (acquatinte, puntesecche, serigrafie, xilografie...), quadri dipinti soprattutto a spatola su legno.
   Era - ed è - un mondo affascinante, vivace, che mi ha permesso di incontrare artisti più valenti di me, di partecipare ad occasioni culturali di un certo rilievo, e di misurarmi con il pubblico e con la critica.
   Alla fine degli anni '80 ho chiuso il mio laboratorio/galleria e ho cominciato ad occuparmi prevalentemente di grafica come 

   MOSTRE ED ESPOSIZIONI

1980: Collettiva “Pratopalazzo”, Pal. Agostinelli,
   Bassano del Gr.  (VI);
1981: Personale Palazzo Roberti, Bassano del Gr. (VI);
1982: Collettiva Palazzo Salvi, Vicenza;
1983-84: Mostra Intern. Grafica Umoristica, Castello Inf.
   Marostica (VI);
1983: Personale, Galleria Arteoggi, Palmi (RC);
1983: Personale, Darmstatt (Francoforte), Germania;
1984: Personale, Biblioteca Civica, Rosà (VI) 
1985: Collettiva, Galleria Domenicani, Bolzano;
1985: Collettiva, Casa Gaia da Camino, Portobuffolé
   (PN)
1985-86: Collettiva, Fondaazione Bevilacqua La Masa,
   Venezia; 
1986: Personale, Pick Bar, Bassano del Grappa.

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Esposizione alla Domenikaner Galerie a Bolzano (1985)
   Come si può constatare, ho smesso di esporre negli anni '80, e da allora ho rarefatto la mia produzione artistica dedicandomi alla scrittura e all'editoria in maniera continuativa, curando anche l'apparato fotografico e iconografico.
   Occasionalmente ho realizzato qualche quadro, oggetto, installazione, qualche allestimento ad uso quasi personale - come il banco bar della mia locanda - o per la stretta cerchia di amici.

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Trilogia delle donne, 40x60, china (1987) - Bozze per quadri ad olio.
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Donna distesa, cm.70x90, olio su legno (2002)
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Donna seduta, cm.55x105, olio su legno (2003)
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Donna sul fianco, cm.55x105, olio su legno (2006)
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I pannelli dipinti a spatola - olio su legno - che ricoprono il banco bar della mia Locanda Italia, a Primolano (Cismon del Grappa - VI)
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